Martedì 20 Febbraio si è tenuta la prima lezione di apertura del Master biennale di II livello in gestione integrata di salute e sicurezza presso il Rettorato dell’a Sapienza Università di Roma.
Dopo l’evento di presentazione ufficiale del 29 novembre, con il campione paralimpico Alex Zanardi nei panni di testimone d’eccezione, la Sala multimediale del Rettorato dell’Ateneo romano ha ospitato la giornata di apertura del corso.
I lavori sono stati aperti con il saluto introduttivo del Magnifico Rettore Eugenio Gaudio, che ha definito la collaborazione con l’Inail “una sfida innanzitutto culturale, perché la sicurezza sul lavoro è uno dei pochi indicatori sensibili che misurano la civiltà di un Paese”, e il Direttore del Master Antonella Polimeni, professore ordinario del Dipartimento di scienze odontostomatologiche e maxillo-facciali, che ha tracciato l’identikit dei 38 candidati che la settimana scorsa hanno affrontato la prova di selezione per ottenere uno dei 35 posti disponibili.
L’inaugurazione del master, per il Presidente dell’Inail, Massimo De Felice, “è un record di convinzione ed efficienza”. Nell’ambito dell’Istituto, infatti, si è iniziato a discutere nel 2016 dell’esigenza di organizzare un corso di specializzazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro da inserire nella cosiddetta offerta formativa nazionale. Uno degli aspetti più di rilievo del percorso formativo è infatti proprio l’ approccio multidisciplinare – giuridico, ingegneristico e medico – alla formazione, che punta a dare un profilo nuovo alla figura professionale del risk manager, finora qualificata con soluzioni episodiche e dai contenuti generici.
Il coordinatore scientifico del corso, Sergio Iavicoli, Direttore del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’Inail, ha approfondito, in particolare, il tema dell’invecchiamento attivo. “L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno globale che è destinato a tradursi in meno lavoratori – oggi in Europa sono circa 211 milioni, nel 2060 saranno 202 – e che avrà ricadute importanti anche sulla spesa pubblica per la salute – ha spiegato – Lavorare più a lungo aumenta il periodo di esposizione al rischio tra i lavoratori più anziani, tra i quali il tasso di incidenza infortunistica è maggiore, e anche il ritiro precoce dovuto alle malattie croniche e al peggioramento delle condizioni di salute”. Altri problemi da tenere in considerazione per questa categoria di lavoratori “sono le discriminazioni e l’obsolescenza delle competenze”. Di qui la necessità di sviluppare un sistema di “age management” nei luoghi di lavoro, basato su iniziative di prevenzione, ricerca, policy e implementazione, che tengano conto delle ricadute dell’aumento dell’età sulla salute e sicurezza dei lavoratori.
Per approfondimenti sulle tematiche trattate nel corso dei lavori della mattinata segnaliamo i due articoli redatti dalla Direzione Centrale Comunicazione e Pianificazione Inail che possono essere visualizzati ai seguenti link:
- Al via il Master Sapienza-Inail che forma i risk manager del futuro
- Automazione, smart working, invecchiamento attivo: le nuove sfide del lavoro tra incognite e opportunità
Commenti recenti